L’arma delle cosiddette “Fake news” per poter essere usata deve necessariamente poter disporre di una fonte riconosciuta come “verità” che faccia da confronto per stabilire cosa sia “non verità”. La “scienza”, o meglio la sua grottesca caricatura, è l’unica possibilità per un tale strumento: chi non si accorda con i dettami dell’autorità sarà un “negazionista”. Questa proprio ci mancava, dopo i cosiddetti negazionismi, termine criminalizzante delle opinioni contrarie al politicamente corretto su argomenti storici e scientifici con particolare riferimento alla medicina e al clima, arriva finalmente anche il negazionismo economico, e lo fa per bocca del bocconiano (purtroppo non redento) Guido Tabellini che citando a sua volta un libro di Pierre Cahuc et André Zylberberg così scrive in un articolo su Lavoce.info:
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