E Riotta è un principe del giornalismo italiota: corrispondente dagli Usa per il Corriere della Sera per una vita, è stato direttore de Il Sole 24 Ore confindustriale, oggi lavora per La Stampa: solo piani alti. E’ l’incarnazione stessa del processo di de-selezione delle elites. E’ salito così in alto perché è un ignorante a tal punto. Ovviamente è per l’ Europa della Merkel, per l’euro e per le cessioni di sovranità. In un altro talk show, c’è il sociologo De Masi, molto di sinistra, che ha sempre votato PD, vicinissimo al 5 Stelle (teorizza una sua idea: lavorare gratis per lavorare tutti) e col dente avvelenato perché s’è messo “con la destra”. Ma asfalta un tale Marattin, definito “consigliere economico” del PD, che difende le “riforme” di Renzi. Marattin racconta: prima del Jobs Act, le donne quando venivano assunte firmavano una lettera di dimissioni in bianco nel caso fossero incinte. Il Jobs Act l’ha abolito. De Masi: “Guardi che era illegale anche prima”. Marattin tenta la carta, molto usata nei talk shows, del “i 5 stelle hanno abbandonato il loro programma su questo e quest’altro punto”. DeMasi: “Tutti i partiti fanno programmi pre-elettorali e poi fanno altro. Per esempio il PD: io non lo avrei mai votato, se avessi saputo che il PD avrebbe abolito l’articolo 18”.
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