Si beve, beninteso, anche per evasione. Ogni società è un edificio di regole e, indipendentemente da quanto siano ragionevoli e giuste, di tanto in tanto abbiamo bisogno di infrangerle. Ciò forse rende l’umanità inaffidabile, ma anche magnifica. Secondo il filosofo americano William James,“la sobrietà sminuisce, distingue e dice no; l’ubriachezza espande, unisce e dice sì”. Certo, l’ubriachezza è una montagna di contraddizioni perché dice sì a tutto. A volte è istigatrice di violenze e a volte di pace. Ci fa cantare e ci fa dormire. È stata la fortuna dei potenti e la loro rovina. È conforto degli umili e segnale di disperazione. Per i governi, è scintilla di rivolte e fonte di guadagno. È un’affermazione di virilità ed è privazione della virilità. È uno strumento di seduzione e un’allegra matrona. L’ubriachezza è piaga e assassinio, ma anche un dono degli dèi. Ecco perché è sempre esistita.
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